C'è stato un tempo in cui giovani soldati l'avevano nel taschino della divisa per trovare un coraggio, per combattere la paura o più semplicemente per riscaldarsi un po' il fiato nel freddo delle trincee. Ma la grappa è stata anche protagonista di fumose serate in osteria e degli interminabili riti dei coscritti, oltre che in numerose altre occasioni di festa; quasi sempre fedele compagna di un caffè, stendeva un filo alcolico nei momenti conviviali sul quale si asciugavano risate e discussioni che solitamente terminavano con la bottiglia vuota. La grappa era di tutti, giovani e adulti, era semplicemente una bevanda del popolo. Anche quando, in periodi più antichi, la distillazione era gestita dalla nobiltà, il popolo riusciva a non farsela mancare; del resto certe usanze sono ancora oggi testimoniate da qualche alambicco che fa bella mostra di sé nelle autorimesse o in piccole cantine. Poi, fortunatamente, le cose sono cambiate: il padre benessere e suo figlio il consumismo hanno tracciato altre strade e i giovani sono finiti a bere mojito, che non è affatto roba nostra. Ma ora sta succedendo qualcosa: complice lo sviluppo e la valorizzazione del comparto vitivinicolo, sta avvenendo una ulteriore e importante trasformazione che avvicina nuovamente la grappa ai giovani. Ci si accostano con cautela ma con vero interesse, frequentando corsi e partecipando a degustazioni guidate allestite nei molteplici eventi che coinvolgono il settore. Infoltiscono le file dell'ANAG, cercano la qualità e il grande valore artigianale di un prodotto made in Italy che finalmente stanno affiorando e forse, inconsciamente, attingono alle tracce di storia e di tradizione che è nel loro Dna. Così, volti giovani compaiono nelle distillerie, ma non soltanto ai banchi d'acquisto in moderni showroom, anche dall'altra parte, tra colonne ed alambicchi: dove tutto ha inizio con l'intenso profumo delle vinacce ci sono giovani mani che operano e preparano grandi prodotti. E' questo un fatto di insolita bellezza perché raramente -e per diversi motivi- nella storia delle nostre distillerie c'è stato un giovane apporto generazionale diretto. Sarà anche un po' l'attuale moda di ritornare alla terra, di riscoprire una certa italianità, la passione per un valore prezioso o più semplicemente la curiosità. Comunque sia, tutto ciò è un bene, un risvolto positivo non da poco in tempi in cui l'alcol compare spesso sul banco degli imputati: ma questa è un'altra storia e certo non c'entra nulla con la grappa.
Raccogliendo il maggior numero di distillerie operanti nella nostra Regione, l'Istituto Grappa Piemonte assume una grande rappresentatività settoriale che si manifesta nel corso dell'anno con l’organizzazione e la partecipazione a diversi e numerosi eventi; non poteva quindi mancare all'appuntamento costigliolese di novembre dove, attraverso le diverse aziende che fanno capo al sodalizio, saranno presentate grappe che provengono da vinacce dei più rappresentativi vitigni regionali, proposte attraverso abbinamenti con le delizie della pasticceria artigianale e commentate attraverso le degustazioni guidate. L'evento, che propone una importante vetrina dedicata al lavoro delle distillerie, si ripete ogni anno all'interno della nota manifestazione "Barbera, il Gusto del Territorio" che offre una ricca programmazione. La preziosa purezza e la bontà dei distillati -divenuti ormai simbolo di una artigianalità di nicchia e di una antica tradizione- si potranno incontrare nella Sala del Gusto di Palazzo Serrratrice della Cantina dei Vini comunale in via Roma 9 per tre giorni consecutivi: venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 novembre dalle 11 alle 23 con orario continuato. Info 0141.961661.
E’ iniziata con i calorosi saluti della presidente della Provincia di Asti, On. Maria Teresa Armosino, e del presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco, e si è poi conclusa con un bilancio positivo “Alambicco150”, la giornata-evento allestita per la Douja di Asti dall’Istituto Grappa Piemonte che ha voluto celebrare l’anno dell’anniversario raccontando questo splendido distillato italiano attraverso diversi approfondimenti e interpretazioni. Il pubblico intervenuto a Palazzo Borello -in gran parte giovane, tra cui gli alunni dell’Istituto agrario Penna di Asti- ha potuto ascoltare le storie di tre famiglie di distillatori che si sono sviluppate lungo un percorso di tempo compreso tra il 1861 e i giorni nostri: Alessandro Soldatini di Silvano d’Orba (distilleria Gualco), Valeria Luparia di Casale (distilleria Magnoberta) e Paolo Marolo di Alba (distilleria Marolo) hanno ricordato le origini dei loro impianti di distillazione e l’evoluzione del loro lavoro che nel corso degli anni ha incrociato i tanti eventi storici successi nel nostro Paese. A testimoniare le nuove leve che operano tra gli alambicchi, le voci fresche e determinate di Paolo Beccaris da Boglietto di Costigliole d’Asti e di Priscilla Occhipinti da Grosseto: se il primo interpreta con spirito decisamente commerciale, rivolto al marketing e all’innovazione il suo ruolo all’interno di una distilleria fondata dal nonno, la seconda è giunta con passione alla sua quindicesima personale distillazione in un impianto che ha rilevato e gestisce da oltre dieci anni, tra le cui caldaie e colonne si sente perfettamente a suo agio. Emozionante il ricordo di Romano Levi attraverso le parole e le immagini: per il “grappiol’angelico” da Neive sono giunti i rappresentanti del Comune e della nuova proprietà della distilleria Levi che insieme a Fabrizio, da sempre fedele collaboratore di Romano, hanno ricevuto il riconoscimento alla sua memoria. Non sono poi mancate le visite guidate nelle aziende Montanaro di Gallo d’Alba e Beccaris di Costigliole d’Asti per “toccare con mano” l’opera del mastro distillatore nel delicato momento del ritiro e del trattamento delle vinacce appena conferite. L’evento si è concluso all’Enofila con il tutto esaurito per l’assaggio dei distillati provenienti da vitigni piemontesi, liguri, toscani e siciliani nel percorso degustativo commentato, ispirato dal viaggio risorgimentale di Garibaldi e accompagnato dai piatti di Cristina Pescio dell’Osteria del Diavolo. Soddisfatto il presidente dell’Istituto, Alessandro Revel Chion, che ha potuto promuovere e valorizzare la grappa italiana rivolgendosi anche e soprattutto alle nuove generazioni che hanno partecipato con passione ai diversi appuntamenti dell’evento.
PER CELEBRARE L’ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA
L’ISTITUTO GRAPPA PIEMONTE VI ACCOMPAGNA IN UN
PERCORSO INFORMATIVO E GUSTATIVO PER SCOPRIRE
COME LA GRAPPA E’ DIVENTATA UNO STRAORDINARIO
PRODOTTO D’ECCELLENZA DEL NOSTRO PAESE
ASTI
VENERDI’ 16 SETTEMBRE 2011
Camera di Commercio, Palazzo Borello (piazza Medici 8), ore 10
LAMBICCAR D’ITALIA
LE STORIE E I VOLTI DELLA GRAPPA
Convegno
Consegna del Riconoscimento IGP
“Alambicco 150”
buffet
Piazza Catena, ore 14
SULLE ROTTE DELLA DISTILLAZIONE
partenza in pullman per le visite guidate alle distillerie
MONTANARO a Gallo d’Alba e BECCARIS a Boglietto di Costigliole d’Asti
Palazzo dell’Enofila (corso F. Cavallotti 45/47) Pad. 4, ore 21
DAI VITIGNI CHE HAN FATTO L’ITALIA
degustazione guidata di grappe italiane lungo lo storico viaggio di Garibaldi
prenotazione viaggio in pullman: mail a info@laltrocanto.it
prenotazione degustazione guidata: Tel. 0141.535259 (lun-ven 8.30-12.30)
Ci siamo. Tra pochi giorni si aprirà il sipario sull’evento clou che l’Istituto Grappa Piemonte ha pensato per questo anno in cui si celebra il percorso storico della nostra Nazione unita.
Alambicco 150 – Storia di un’Italia Unita e Distillata si svelerà venerdì 16 settembre, ospitato nel programma della grande manifestazione astigiana Douja d’Or, e sarà il convegno Lambiccar d’Italia, le Storie e i Volti della Grappa ad aprire la giornata-evento a Palazzo Borello, nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Asti in piazza Medici: alle ore 10, dopo i saluti delle autorità, si alterneranno alcuni distillatori a raccontare le loro storie attraverso una chiacchierata informale che incrocerà le epoche e gli eventi italiani dal 1861 ad oggi; al convegno saranno protagonisti anche due giovani distillatori: il piemontese Paolo Beccaris e la toscana Priscilla Occhipinti che sveleranno la loro visione imprenditoriale proiettata verso il futuro ed inoltre, un altro motivo per non mancare all’appuntamento sarà la parentesi dedicata alla figura di Romano Levi, il noto grappaiolo di Neive scomparso alcuni anni fa al quale verrà conferito un riconoscimento alla memoria e che verrà ricordato attraverso la proiezione di un bellissimo documentario. Per i partecipanti, il buffet compenserà l’attesa prima della partenza verso le Rotte della Distillazione: per chi vuole, alle ore 14 da piazza Catena partirà infatti un pullman che arriverà alla Distilleria Montanaro di Gallo d’Alba e successivamente alla Distilleria Beccaris di Costigliole d’Asti per le visite guidate agli impianti. Il rientro ad Asti è previsto per le 19 circa. Alle 21 saremo invece al Palazzo dell’Enofila dove nel padiglione 4 si svolgerà la degustazione guidata di grappe Dai Vitigni che han fatto l’Italia, ispirata allo storico viaggio di Garibaldi: insieme ad alcuni piatti rappresentativi delle Regioni interessate si assaggeranno grappe da vinacce piemontesi, liguri, toscane e siciliane.
E’ possibile partecipare a tutti gli appuntamenti o anche ad uno soltanto. Il convegno è libero a tutti e anche il viaggio in pullman verso le distillerie è gratuito ma i posti sono limitati ed è importante prenotarlo al più presto con una mail a info@laltrocanto.it. Per partecipare alla degustazione guidata della sera si deve invece telefonare al n° 0141.535259 (lun-ven 8.30-12.30), il costo è di 8 euro, fino ad esaurimento posti. Altre informazioni sono reperibili attraverso il sito www.doujador.it.
Tra i diversi eventi che hanno formato il cartellone degli incontri presso l’area istituzionale della Regione Piemonte, uno spazio promozionale era dedicato all’Istituto Grappa Piemonte, che raccoglie 14 distillerie piemontesi vantando un ricco patrimonio storico e culturale nel comparto della distillazione di grappe. L’occasione è stata utile per informare del lavoro che l’associazione sta sviluppando al fine di valorizzare e tutelare l’unicità della grappa italiana; mentre sullo schermo sfilavano i marchi aderenti al sodalizio, il presidente Alessandro Revel Chion ha presentato questa importante realtà associativa piemontese, anticipando l’evento che verrà allestito per celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia: “Alambicco Italia 150, il Gusto di un Paese Unito e Distillato”, previsto nel mese di Settembre ad Asti. A Verona era inoltre presente Cesare Mazzetti, che è intervenuto anche come presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, e Carlo Beccaris che ha approfondito in una breve parentesi tecnica le fasi di produzione del distillato. E’ seguita una degustazione commentata di grappe dai vitigni di Grignolino, Nebbiolo e Moscato, quest’ultimo accompagnato da delizie al cioccolato.
Nelle foto i relatori a Verona.
In febbraio alcuni alambicchi piemontesi fumano ancora visibilmente, ma sono gli ultimi fuochi: sta ormai terminando infatti l'annuale ciclo di distillazione e le aziende che aderiscono all'Istituto Grappa Piemonte possono tracciare un bilancio della produzione relativa alle vendemmie del 2010; le diverse distillerie che operano nei vari territori della nostra Regione si trovano d'accordo nell'analisi dei dati a disposizione: le uve raccolte erano discretamente abbondanti e di buona qualità, di conseguenza le vinacce arrivate per la trasformazione sono risultate ottime ed hanno spesso aumentato le rese di produzione, complici anche le operazioni di pressatura da parte delle cantine, non particolarmente insistenti. Altro dato registrato è la minima variazione della quantità totale delle vinacce trattate in distilleria e quindi della produzione, che risultano quasi in linea con la precedente annata e che, grazie alla già annunciata qualità del materiale distillato, offriranno delle grappe con pregiate caratteristiche organolettiche. In alcune aziende si è invece avuto un marcato incremento di produzione, giustificato da un sensibile aumento delle quantità di vinaccia ritirata che non si è “dispersa” in altre regioni italiane, contribuendo alla produzione nel territorio d'origine. Ci sono quindi tutti i presupposti per avere dei prodotti distillati di grande qualità, a conferma anche della preziosa arte del lambiccare che in Piemonte gode di una storia importante; le grappe affronteranno un mercato che risente di un periodo non certo facile, ma le aziende di questa associazione hanno confermato per il 2010 soltanto un lieve calo nelle vendite, che pare sicuramente superabile vista l'autorevole rappresentatività del prodotto e la sua prestigiosa unicità made in Italy; di buon auspicio è l’evidente successo ottenuto con le vendite legate alle festività di fine anno, che hanno regalato numeri molto positivi confermando il carattere nobile acquisito da questo prodotto che viene ormai interpretato come un dono importante. La promozione comunque non conoscerà soste e sarà destinata a far apprezzare ancor maggiormente questo prodotto artigianale, riconoscendolo come un alcolico da meditazione e da scoprirsi nell'intensità dei suoi gusti ed aromi. Nel frattempo le distillerie pensano già alla riorganizzazione degli impianti per accogliere le prossime annate, avvicinandosi ai caratteri dell'eco-sostenibilità attraverso l'utilizzo delle energie alternative, nella direzione di una completa sensibilità protettiva verso l'ambiente e il territorio.
Alessandro Revel Chion